Sogno.
L'epigrafe era chiara e netta
ma l'audacia ha pagato:
a risposta è seguita ambasciata.
Non poteva che essere così, hai detto.
L'importante era non focalizzarsi
sull'egoistica emozione che provavi.
Il tempo era tiranno
lo era sempre stato
e con lui tutte le tempeste e gli spasimi.
Così parlasti e così lessi sulla carta .
Ascoltai.
Sentii il vento, i respiri,
gli anni trascorsi, le vecchie tempeste.
I tuoi passati tremori.
Sono serviti a qualcosa?
E ora, in fondo, cosa importava?
Prediletta, mi hai chiamata.
Col tuo fare celebrativo e irriverente
m'hai dipinta d'argento e acqua marina.
Io ero sangue e carne,
non hai saputo vedere le pulsazioni.
M'hai dipinto d'oro e porpora,
ma ero fremito e vizio
celato da occhi che non potevano che sorriderti.
Sogno.
L'epigrafe chiara e netta,
ma l'audacia ha pagato:
a risposta è seguita ambasciata.
Chiara e netta come una ferita ,
Lacero-contusa come i bordi della nostra esistenza.
Ho letto tra le righe
evidenti diatribe tra sfrenatezza e padronanza.
Linguaggi,parole.
Io non capivo.
Non volevo capire che
quel che sentivi
era ciò che pensavo
Che quel che speravi
era la pura realtà.
Ho sorriso, ma mi hai confusa ancora.
Mi confondi con ogni tuo sorriso
ogni premura usurata dai convenevoli
ogni adirivieni incalzante e impetuoso.
Io so leggere.
Allora, ho letto tra le righe
l'impossibile.
Perchè la realtà,al risveglio, era totalmente differente.
Era questa realtà.
E nulla, ancora,la sta cambiando.
E nessuno, ancora,la sta cambiando.
Tranne me.
2 commenti:
...Tesoro!!!!
Io rimango sempre impressionata dalle tua capacità!!
Da un sogno estrapoli fuori... poesia!
Bravissima!
grazie, amore mio!
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