Go Away.

La realtà amo
e le acque mosse mi rinfrescano.

Nel sogno era calma piatta.
Era solo la sua presenza.

Rendeva gioiosa anche la più triste delle attese,
perchè la mia vita era Londinium
e la sua il lontano mare calmo e piatto,
non lambito da fiumi.
Smeraldo e bitume.

Io vivevo felice
perchè, dicevo, questa era la vita che volevo.
Felice era chi, al mare,
viveva di me e con me,
col pensiero di me negli occhi e nella mente.

Distanti e felici,
destino simile:
due rette parallele che in medesimo cammino non si incontrano.
S'osservano, si studiano, ma non si avvicinano.

Londinium era perfetta,
il suo mare terrificante;
se il fiume sanciva le pene,
il mare riusciva rinvigorire dolori
che parevan morti e dimenticati,
e che ora, al risveglio dall'incubo - forse meraviglia-
sento dentro me più forti della marea.

Nel sogno,
costante era la presenza.
Potevo leggere pensieri
pur non potendoli udire dalla sua voce.

Costante era la presenza
quando varcavo la soglia
e la musica che ci univa si dissolveva.

eEra lì, seduto in fondo alla sala,
e quando iniziavo a cantare in suo onore
spariva.
Si dileguava, non poteva sentire tutto quell'amore.

Era costante la sua presenza, seppur miraggio.
Sentivo il respiro e il singhiozzo,
pur non abbracciando la miglior parte dell'uomo,
e capivo che era quella la vita che volevo,
in una Londinium tutta mia.
Mancava.
Mancava la presenza fisica.

E mi sono svegliata, triste.

Manca.

Anche qui.








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Della serie: i nuovi eroi nazionali

Figlio mio , quanto sei bono.
Come dico ad uragano e al mio fidanzato: SANGUE!