IL SILENZIO DI MARIELLA
Questa e-mail è arrivata il giorno 8 gennaio 2007 dalla Mailing List Mezzaluna, punto di ritrovo per i fans di Mariella Nava.
Crediamo che sia giusto darle voce, specificando che la sua esclusione dal cast dal 57° Festival di Sanremo è stato solo l'ultimo motivo valido per farle prendere questa decisione.
Questo nostro messaggio è l'eco del suo SILENZIO.
From: Mariella Nava
To: mezzaluna@yahoogroups.com
Sent: Monday, January 08, 2007 1:27 AM
Subject: [mezzaluna] Perdonatemi
E' difficile in queste ore scrivere........
Ho letto i vostri messaggi e vi ringrazio.
Mi auguro per tutti i miei colleghi selezionati per questa edizione che sia per loro un'occasione importante-
Io il festival di Sanremo l'ho sempre vissuto così.
Anche quest'anno ci contavo e non è la prima volta che pur convinta di portare qualcosa di buono e dignitoso sono fatta fuori.
E' successo nel '97 con Piano Inclinato
nel 2004 con It's forever
Lo scorso anno e adesso con due canzoni che sarebbero state pubblicate nel mio nuovo CD.
In genere mi sono sempre detta.....poco male e sono andata avanti a fatica.
Ma è stata dura ogni volta continuare ad esistere e arrivare a voi.
Avete visto che nonostante i nostri sforzi al teatro la gente non viene se non sei sponsorizzata e nei locali la mia musica non è tanto giusta per fare da sottofondo alle chiacchiere e ai drink.......e perfino nelle piazze dove non è che sia a mio perfetto agio dò l'anima per far sapere chi sono e come sono ma anche lì la domanda diminuisce se non sono in vista.
I dischi non sono presi dai rivenditori se non sanno che sei in TV o non corri nei network radiofonici (solo grandi hit) o se non hai un video di certa fattura e quindi di cospicua spesa ed i "distributori" fanno fatica a distribuirti i CD se non hai la visibilità e la pubblicità dovuta e le case discografiche non ti fanno contratti se hanno questa difficoltà e non vogliono spendere soldi per fartela e se sanno quindi che i rivenditori non ti prenderanno e così via insomma una brutta vita e una brutta fine.
Con tutto l'amore che posso stasera sono morta due volte.
Una volta per me e una volta per aver visto la fatica nell'uomo che ha creduto in me da sempre e dal nome Antonio Coggio.
Ho visto il suo sguardo senza più rive che voleva darmi ancora coraggio senza quasi più trovarlo per sè.
E non ha due anni.
Ho temuto anche per lui, per il suo dolore, la sua salute.
Ho sentito infilarmi una lama dentro quando ho scoperto che il discografico indipendente che mi aveva presentata al festival mi aveva promesso di candidarmi come unica proposta e invece aveva presentato qualcun altro poi preso. Sarebbe bastato dirmi che eravamo in due- anche perchè glielo avevo chiesto più volte.
Ed era l'unico disposto a pubblicarmi il CD previsto per Marzo. Avevo firmato un accordo aspettando l'esito Sanremo, quindi ad oggi con che animo posso affidargli il resto del mio lavoro?
Ho avuto troppe delusioni in un momento difficile in cui pensavo di poter riprendere fiato.
Pazienza qualcuno ha voluto nel tempo che fosse così, che la mia musica avesse sempre meno spazio e nonostante il mio remare audace è riuscito a soffocarmi.
Da oggi il mio diventa un silenzio che mi auguro non vi lasci soli ma vi fortifichi perchè parli per quella giustizia che io non sono riuscita a darvi con le mie note o con la mia voce.
Aiutate solo a dargli eco, perchè almeno la gente venga a saperlo.
Una silenziosa protesta per il male che quelli come me soffrono e che nessuno dei cosiddetti GRANDI ha il vero coraggio di denunciare credendosi erroneamente al riparo e senza sapersi vittime anche loro presto dello stesso amaro sistema.
Grazie per tutto fino a qui!
Perdonatemi.
Mariella.
2 commenti:
Non hai idea di quante altre vittime vi siano... purtroppo...
E' il prezzo che si paga a non essere commerciali!
Non è mollando però che si deve rispondere... anche quando è veramente dura...
Rob quello che ho sempre pensato prende forma nella realtà. Mi dispiace proprio tanto, la Nava secondo me scrive dei testi meravigliosi (mi ricordo una "spalle al muro" cantata da renato zero proprio a sanremo scritta da lei...stupendo testo...) ma si vede che qualche figlioccio di papà ha preso il sopravvento. Come ti distrai sei finito. Come passi un po' di tempo senza avere i contatti giusti vieni massacrato...vieni scuoiato a sangue come un capretto e a nessuno gliene frega se tu in quanto artista, in quanto sai fare solo musica, ti uccidano l'arte, ti uccidano dentro. Il tutto nell'indifferenza...ma che bello...ma che mondo giusto... anzi direi...MA CHE SCHIFO! La Nava è solo una delle tante, purtroppo. Umberto Bindi è un altro che ha fatto la stessa sua fine.Osannato quando piaci alla gente...mollato al tuo destino quando sei in difficoltà. Molto peggio visto che è morto praticamente sulla soglia della povertà...ed è morto perchè non c'aveva un soldo bucato per curarsi...
D'altronde il mercato funziona così, e da sempre funziona così: se hai appeal verso le persone sei in vista, altrimenti vieni scartato, messo fuori, sei out e tornare indietro non è facile. Su di quello non possiamo fare molto, è il sistema. Sul fatto di applicare il mercato alla musica... sul fatto di marginare come fanno su tutto ANCHE sull'arte...sul fatto che sono riusciti ad appiattire anche l'arte e che invece dovrebbe essere espressione dell'estro dell'uomo allo stato puro.... beh...ce ne sarebbero tante di cose da dire...di DANNI irreparabili da elencare, ma mi sono appena accorto di essermi dilungato troppo, pardon.
Dico solo una cosa. (l'ultima giuro).
Volete sentire un po' di musica incontaminata?
Accompagnatemi per le strade di new orleans, portatemi a vedere un po' di jamsession...fatemi vivere la strada... allora forse lì ascolterò un po' di arte... FINALMENTE. Di quella pura, di quella depurata...
Bacio Rob.
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