Miseri, noi, ieri.

Rileggendo le mie vecchie carte una nuova immagine di te è apparsa.
Credo di averti disegnato con colori troppo solari e genuini.
In realtà quello che vedo adesso, adesso che non provo più amore per te e nemmeno sofferenza, è un ritratto di un uomo grigio, in fondo buono ma insicuro.
E stranamente perfido.


Spesso ci siamo concessi bei momenti, insieme.
Io prendevo la chitarra e suonavo per te.
Tu provavi a insegnarmi a cantare, ed eri entusiasmante e divertente.
Pretendevi pure di insegnarmi come si usa il diaframma..ricordi?
Io guardavo il tuo viso mentre espiravo e stringevo gli addominali; diventavo viola, ero così piccola.

Ti stavo dipingendo di mille colori,
seduti distanti eppur vicini, ricordo il tuo viso divertito e allora ero felice per te. E anche per me - io sono sempre un po' egoista, questa è la mia copertura, e mi aiuta a non stare male quando la gente come te mi fa soffrire.

Ho riletto alcune pagine della mia esistenza, e di quella vissuta passo passo - sempre in senso molto relativo, perchè la vita poi è ben altro che due parole stonate.
Mi sei parso raggiante a tratti e noioso per altri versi.
Mi sei parso dolce e sensibile quando quello che facevo per te non ledeva la tua sensibilità, poi sei diventato irascibile e distaccato quando penetravo davvero in te.

Non voglio arrivare da nessuna parte.
E' solo che mi sei parso così misero, ieri.
Perchè vedi, tu in tutto questo tempo non hai mai avuto il coraggio di parlare, io si.

Non riuscirai mai a trattenermi.
Nessun uomo ne donna potrà trattenere quello che ho dentro.



Ed ora, non avrai più un' autobiografica giustificazione ai miei moti d'animo, ai miei sentimenti, alle mie azioni.
Io sono così, e non t'è dato scoprire altro.
Non se..