Sai, lo odio.
Mi ricorda troppe brutte esperienze, troppe lacrime, troppi pianti sprecati.
Mi ricorda tempi lontani e vicini, sofferenze su sofferenze, emotive più che fisiche.
Quelle che tempo proprio di più: le sofferenze dell'animo.
Sono 7 anni che non ci sei più. Io attraversavo un periodo difficile.. tu hai deciso di ammalarti proprio allora. Non si capiva cosa fosse, ma quando i tuoi medici (eccelsi personaggi) hanno dato la notizia, ormai era davvero troppo tardi.
Un amico maligno partito non si sa bene da quale organo; ci hanno detto che è come se te lo fossi procurato da solo.
Tu ci guardavi.
Ci guardavi e senza parlare dicevi tutto quello che avresti voluto dirci.
Quasi ci accusavi. Eri triste.
Eri triste e ci amavi.
Noi amavamo te.
Mio padre aveva deciso di comprare un deodorante per ambienti.
Ambi-pur Perfume.
VANILLA.
La casa profumava di fiori, e l'odore era dolce.
Io ero persa nei miei primi amori, soffrivo per una colpa solo mia- l'aver dato tutto ad un uomo sbagliato, l'essermi fidata più di una volta di lui- e il profumo di vaniglia mi ristorava, mi faceva pensare che poi "si sarebbe risolto tutto".
Tu sei morto.
Il mio uomo- grazie a Dio!- mi ha lasciata.
Il profumo di Vaniglia era sempre là.
Per questo non riesco a sentirlo.
Perchè tu mi manchi.
non potrò mai provare per nessuno quello che ho sentito per te.
Dylan, eri un grande.
Dylan non mangiava il cibo per i cani: lo vomitava. Voleva mangiare quello che mangiavamo noi, anzi: all'ora di pranzo si metteva in piedi e guardava quello che avevamo nei piatti. Doveva essere identico al suo cibo. Non mangiava le mele, le pere, le vomitava, mangiava però le fragole con la panna. Non beveva solo acqua: esigeva il caffè dopo pranzo e il mirto.
Dylan era capace di farsi amare e coccolare da tutti, ma cercava sempre di proteggere mio padre e me.
Dylan odiava le persone di colore perchè il suo istruttore lo aizzava" guarda che se non esegui gli esercizi chiamo un marocchino!"- bravo,complimenti!
Dylan era enorme, più che un pastore tedesco -puro- pareva un cavallo. Aveva il pelo nero, lucido. Sei dicevi una cazzata ti guardava e muoveva la testa facendo "ntc!" con la lingua...
Uffa.
Dylan si incazzava. Se ne stava tutto il giorno disteso in salotto a non fare un cazzo, ascoltava musica. Se mio padre sbagliava nello scegliere..un vinile troppo recente e poco rock.. un cd sbagliato.. beh, Dylan si alzava, andava da mio padre e con la zampetta picchiettava sulle sue gambe.Attendeva il cambio del disco. E stava seduto. Una volta gradito il disco( a volte bisognava cambiarlo anche 5 o 6 volte).. Dylan si stendeva..e si riaddormentata. Fino alla fine del disco,ovvio..poi si ricomincia..
A Dylan piacevano i Jethro Tull, i Pink Floyd. Non amava gli Yes: come me.
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